L’epicentro della narrazione persuasiva sta proprio in questi due momenti: l’esempio e la storia.
Perché niente crea connessione più
- dell’esempio di chi ha vissuto esperienze analoghe alle nostre con tutto il relativo carico di difficoltà e dimostra di averle superate con successo
- della storia ben strutturata e narrata che comunica valori, sfide superate con la forza di quei valori e intrisa degli stati emotivi di chi, quella storia, l’ha vissuta.
Nell’ambito della scrittura dello speech ( che rientra nell’ambito della scrittura argomentativa), tanto l’esempio quanto la storia sono funzionali a catturare e guidare il pensiero della nostra platea.
1. L’esempio che guida il pensiero attraverso le idee
L’esempio è molto più della sommatoria delle parole con cui lo si racconta.
È una strategia grazie alla quale condurre il pensiero di chi ci ascolta attraverso lo sviluppo argomentativo del nostro speech.
Prendiamo ispirazione dal celebre discorso di Carl Sagan dal titolo “Pale Blue Dot” [1], in cui l’immagine della Terra vista da lontano diventa un potente esempio di prospettiva e umiltà.
Ha fatto (e continua a far) riflettere intere generazioni sull’importanza di considerare il ruolo dell’essere umano nell’universo.
Ecco come un concetto astratto diventa una percezione tangibile.
2. Il potere delle storie
Se abilmente raccontate, le storie sono la forza propulsiva di uno speech efficace.
Pensiamo alla maestria di Chimamanda Ngozi Adichie nel suo discorso Il pericolo di una storia unica [2]: in questo speech ogni storia è un’epifania concettuale che sfida le percezioni culturali.
Perché, nella scrittura dello speech, le storie non possono limitarsi a essere meri resoconti in stile seminarrativo.
Viaggi intellettuali. Di quelli che sanno illuminare nuovi orizzonti di comprensione.
Ecco cosa devono essere le storie.
3.Bilanciare l’emozione e la logica
Nella scrittura di uno speech è essenziale trovare il punto di bilanciamento tra l’emozione e la logica mantenendo intatta l’integrità concettuale.
Nel suo discorso sulla creatività nell’educazione, Sir Ken Robinson[3] ci offre un esempio vivido di questo equilibrio.
L’umorismo e l’emozione si fondono con argomenti ben strutturati, creando un’esperienza di ascolto e apprendimento davvero coinvolgente.
4. Invito alla riflessione: l’acme del coinvolgimento
L’apice di un discorso coinvolgente è l’invito alla riflessione, vale a dire quella spinta che l’oratore imprime alla sua platea affinché quest’ultima interiorizzi e applichi quanto ha sentito e appreso.
È così che lo speech si trasforma in un in un catalizzatore del cambiamento: quello capace di innescare la serie di processi mentali ed emotivi orientati al rafforzamento della consapevolezza.
Ma, quali sono i processi che possono scaturire da un invito alla riflessione?
Alcuni e importanti.
Vediamoli.
- Cambiamento di prospettiva
Gli esempi e le storie possono sfidare le prospettive consolidate, spingendo l’ascoltatore a guardare e vedere oltre le proprie convinzioni, oltre i propri pre-giudizi.
Un esempio eloquente agisce come uno specchio che riflette nuove facce di un concetto e apre la mente a interpretazioni più ampie e informate.
- Connessione emotiva profonda
Le storie ben raccontate hanno il potere di creare una profonda connessione emotiva.
E quando il pubblico si immerge in una storia coinvolgente, le emozioni vissute diventano una leva per il cambiamento.
Questo coinvolgimento emotivo può ispirare azioni concrete, trasformando le parole in impulsi per il cambiamento.
- Crescita personale
Ispirare la riflessione significa invitare a guardare dentro se stessi per verificare se e in che modo ciò che si è ascoltato e le emozioni provate possano avere un riflesso concreto nella propria vita.
L’introspezione rappresenta sempre il punto di partenza per una crescita professionale.
- Innesco di conversazioni significative
Il discorso non è fine a se stesso.
Al contrario, rappresenta lo spunto ideale per i confronti dialettici, lo scambio di vedute, esperienze e per una crescita che – tramite questa via -non è soltanto individuale bensì collettiva.
Ogni parola pronunciata, ogni esempio condiviso e ogni storia narrata rappresentano le campate del ponte che collega la mente e il cuore individuali e comune.
L’arte di persuadere attraverso la parola non si esaurisce nell’atto stesso in cui si pronuncia uno discorso.
Perché il palcoscenico dello speech si dissolve, ma la sua eco continua nelle menti di chi ha ascoltato
[1] https://www.youtube.com/watch?v=MpoB2lOJG6I
[2] https://www.youtube.com/watch?v=D9Ihs241zeg
[3] https://www.youtube.com/watch?v=K3uXSYQWAwA
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