Facciamo un gioco.
Per tale te lo propongo e mi piacerebbe che, per tale, tu lo accogliessi.
Parliamo di aforismi.
Credo di aver perso il conto delle volte in cui, parlando e – così – giusto per rafforzare i miei argomenti, ho infilato un aforisma nel discorso.
Uno dei miei preferiti è “l’eccezione conferma la regola” e la pratica di editing e e ghostwriting mi dice che il club degli estimatori di questa perla di saggezza è alquanto frequentato.
Qualche settimana fa, mi sono trovata a riflettere su qualcosa cui mai avevo riflettuto prima.
Da un punto di vista logico e argomentativo, questo aforisma si basa su una serie di errori logici tale da inficiare l’intero senso dell’aforisma stesso.
Vuoi scoprire perchè?
Guardiamo la questione da vicino.
Principio di non contraddizione
Uno dei principi fondamentali della logica è il principio di non contraddizione secondo cui una dichiarazione e la sua negazione non possono essere entrambe vere nello stesso tempo e nello stesso senso.
Si può affermare, nello stesso momento, che “è vero che piove” ed “è vero che non piove”?
Lo si può fare, ma…ma!
Ebbene, l’aforisma “l’eccezione conferma la regola” sembra proprio violare questo principio.
Se un’eccezione è veramente tale, allora dovrebbe contraddire la regola.
Dire che l’eccezione “conferma” la regola è come affermare che la contraddizione rinforza, piuttosto che minare, la proposizione originale.
E questo non è logicamente sensato.
Fallacia dell’affermazione non dimostrata
Nell’argomentazione, è fondamentale fornire prove delle affermazioni scritte o pronunciate.
L’aforisma “l’eccezione conferma la regola” si limita a suggerire che la mera presenza di un’eccezione è sufficiente per provare una regola non specificata o non dimostrata.
In altre parole, l’aforisma contiene una argomentazione di cui non dà prova.
Si tratta di un approccio fallace e per una ragione molto semplice.
Perché un’eccezione potrebbe, altrettanto facilmente, indicare che la regola è imperfetta, oppure inaccurata o completamente sbagliata.
Falsificabilità
La falsificabilità è un criterio chiave nella scienza e nella logica.
Indica che una teoria o una proposizione deve essere testabile e potenzialmente confutabile.
Invece, questo aforisma rende la regola immutabile e irrefutabile.
Se ogni eccezione non fa che “confermare” la regola, allora non esiste un modo per sfidarla o confutarla.
Questo approccio non solo è anti-scientifico ma anche anti-logico, poiché impedisce ogni forma di revisione critica o di analisi logica.
Generalizzazione eccessiva e i Sovrasemplificazione
Diciamo le cose come stanno.
L’aforisma “l’eccezione conferma la regola” generalizza la relazione tra eccezioni e regole.
In alcuni casi, un’eccezione potrebbe effettivamente indicare la presenza di una regola non osservata, ma questa non è una verità universale.
Esistono situazioni in cui un’eccezione non fa altro che indicare la necessità di rivedere, modificare o perfino scartare la regola esistente.
Pensiamo all’area del diritto.
L’eccezione a una norma non conferma affatto la norma stessa, ma fa una cosa ben precisa e, per certi aspetti, contraddittoria rispetto all’aforisma.
In questo caso l’eccezione non è soltanto qualcosa di diverso, di altro rispetto alla norma, ma è qualcosa di incompatibile con la norma perché sfugge a essa.
Semplicemente, una regola, una norma determinata non copre anche le sue eccezioni.
L’eccezione alla regola è…un’altra regola.
Cioè una regola diversa.
Perciò, l’aforisma sovrasemplifica la complessità della dinamica effettiva tra regole ed eccezioni della regola e nella regola.
E quando si sovrasemplifica…qualcosa va sempre perduto!
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