Katia Bovani

Costruire l’incipit del manuale

testo-scrittura-argomentativa

Prova a chiedere a Google “come si scrive l’incipit di un libro”

Così, senza specificare altro.

Stai notando che la risposta di Google riguarda soltanto l’incipit nella scrittura creativa e, quindi, romanzi e novelle?

Ecco, questo non deve farti pensare che il tipo di incipit utile per il romanzo valga anche per il tuo manuale, per un articolo o per un saggio.

Né che, per quanto concerne questi ultimi tipi di testi, l’incipit sia un figlio spurio di quel che resta della scrittura argomentativa.

Nient’affatto.

E, allora, ecco alcune indicazioni (che non trovi su Google) per scrivere l’incipit di un manuale.

Pensare l’incipit

Innanzitutto, comincia col porti due domande precise.

  1.  Qual è la ragione per cui scrivo questo manuale?
  2.  Qual è la funzione di questo manuale?

La risposta alla prima domanda può essere di varia natura.

Potresti volerlo scrivere perché vuoi inserirti nel tuo mercato professionale con il metodo che hai ideato per risolvere un determinato problema.
Oppure perché sei un imprenditore o un professionista affermato che vuole consolidare il proprio brand.

In altre parole, scrivere un manuale trova ragione in una (o più d’una) tua esigenza personale.

Diversa è la prospettiva in cui devi porti per rispondere alla seconda domanda.
Perché si tratta di guardare la questione non più dal tuo punto di vista, ma da quello del tuo target di riferimento.

Sei un insegnante di italiano e vuoi ripercorrere la grammatica italiana?
Il tuo target è costituito dagli studenti della fascia scolastica in cui hai conseguito l’abilitazione all’insegnamento.
Dunque, il tuo manuale svolge una funzione didattica.

Produci asciugatrici e vuoi far conoscere come si usa l’ultimo modello che hai inventato e  prodotto?
Il tuo pubblico è principalmente femminile ed è composto da casalinghe e colf.
Il tuo manuale ha una funzione istruttiva (e non pensare che sia semplice scrivere un manuale di istruzioni).

Sei un coach e vuoi far conoscere il metodo che hai messo a punto in uno specifico settore del coaching?
Il tuo target è formato dalle persone che sono interessate alla branca generale del coaching che pratichi e che sono aperte a nuove esperienze di coaching.
Quel manuale ha una funzione educativa.

Le funzioni di un manuale non sono soltanto queste. Ve ne sono altre.

Ma gli esempi che hai letto servono soltanto a fornirti un ordine di ragionamento da compiere su te stesso e con te stesso.

Ed è da qui che ti consiglio di partire.

Costruire l’incipit del manuale didattico.

Prima di addentrarci nella questione relativa alle modalità di scrittura dell’incipit di questo tipo di manuale, occorre svolgere due premesse:

a)  il manuale didattico cui mi riferisco in questo articolo è quello scelto per gli studenti della scuola manuale secondaria di primo grado e la scuola secondaria di secondo grado

b) ne sono esclusi i manuali universitari dal momento che la loro funzione è molto diversa da quella del manuale didattico puro e, conseguentemente, la loro estensione segue i modi della scrittura accademica

Ciò detto, cominciamo col dire che il manuale didattico è destinato a trasferire, a una platea di studenti, gli elementi di conoscenza di una materia (nella maggior parte dei casi) o di uno specifico argomento.

Inoltre, il registro verbale deve tener conto, naturalmente, delle indicazioni pedagogiche necessarie a impostare una comunicazione coerente con lo sviluppo psicofisico del bambino-ragazzo che studierà la materia su quel manuale.

Tenuto conto di entrambi i fattori   ( destinazione e registro del manuale didattico), quali sono le leve di un incipit efficace?

Ve ne sono alcune, ma una tra le più performanti consiste nell’“effetto sorpresa” che genera forte curiosità.

Inizia ponendo due-tre domande pertinenti la materia, ma formulate in un modo

  •  sfidante: un pizzico di competizione con se stessi innesta il moto della motivazione o la fortifica
  •  ironico: senza voler ricorrere a metropolitani luoghi comuni, i nostri giovanissimi ragazzi sono nativi digitali e, quindi, proiettati decisamente nel presente che vivono con maggiori consapevolezze rispetto al passato. Ed è anche per questo che sono in grado di cogliere l’ironia, distinguendola dallo scherzo.Non dimenticare che ti stai rivolgendo a persone che appartengono o alla Generazione Alpha o alla tarda Generazione Z.
  •  che prenda a prestito argomenti, tematiche, tendenze che sono loro familiari. In questo caso il punto di partenza è duplice: un attento studio del loro mondo e del loro linguaggio nonché una precisa scelta della sfaccettatura da coinvolgere per generare il giusto grado di curiosità.

Sì, hai ragione nel chiederti quale sia il “giusto grado”.

La risposta sta tutta nella finalità del suscitare “curiosità”, vale a dire “agganciare” l’attenzione del ragazzo coinvolgendolo emotivamente e cognitivamente.

Poi, certo, c’è tutto l’aspetto dell’architettura dell’incipit di un manuale didattico.

Ma questa è un’altra storia.

E, se vuoi conoscerla, contattami. Insieme costruiremo l’incipit che ti occorre.

P.S.:  Non perdere di vista i miei prossimi due articoli: ti parleranno dell’incipit nei manuali formativi e nei manuali educativi

E se vuoi far crescere la tua scrittura, revisionare il tuo testo o progettarne la scrittura, contattamiInsieme troveremo  il training, la forma di editing o di ghostwriting più adatto alle tue esigenze.

katia

Mi chiamo Katia Bovani e sono un editor, ghostwriter e writing trainer, aiuto le tue parole a diventare i tuoi testi. Quello per la lettura e la scrittura è un amore nato prima dell’età scolare per emulazione, diventato potente nella gioventù quando si è arricchito degli aspetti etimologico-linguistici e ora, nella maturità, è irrinunciabile.

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