Katia Bovani

Chi è il ghostwriter e cosa fa ?

ghostwriter

Ghostwriter…ovvero?

Il luogo comune considera la scrittura come un dono di natura per la cui espressione è sufficiente prendere carta, penna e scrivere, scrivere, scrivere…come il cuore suggerisce.

“È una passione”. Così di dice, in italiano, di tutto ciò che piace, interessa e affascina allo stesso tempo.

In questa comune idea, vi è una sola cosa vera: la scrittura va esercitata moltissimo.

E se questo può bastare ( ma solo fino a un certo punto come vedremo parlando di writer training) finché scriviamo “per noi stessi”, non basta più se intendiamo pubblicare i nostri testi.

La scrittura è come una dama esigente che sibila  precise richieste all’orecchio dello scrittore il quale è tenuto a soddisfarle esattamente nel modo in cui la signora chiede.

Cosa reclama, di preciso?

  • Innanzitutto, la scrittura professionale reclama tempo.
    Quanto? Non lo si può quantificare, ma non è attività che si accontenta d’essere curata negli scampoli della giornata.E se sei un accademico, un ricercatore, un uomo fortemente impegnato nello svolgimento della sua professione intellettuale così come un imprenditore che vorrebbe vedere sorgere un giorno di 72 ore, è evidente che il tempo è proprio ciò che ti manca.
    Del resto, il tempo è una delle risorse fondamentali per la vita e potresti essere il novello Alessandro Manzoni quanto vuoi,  ma se non hai tempo non puoi scrivere.Ecco, il ghostwriter è il professionista della scrittura a cui rivolgersi quando manca il tempo per scrivere il saggio importante, l’articolo che deve essere pubblicato, lo speech da presentare, il discorso da articolare, il manuale con cui entrare o diffondersi nel mercato di riferimento.
  • Inoltre, la scrittura richiede tanta disciplina e ancora più dedizione.-Disciplina.
    Un atleta lavora su se stesso per raggiungere la performance perfetta, per ascoltarsi e conoscere la propria psiche e il corpo, per anticipare le loro necessità, prevenire dubbi e anticipare pose incongrue.Chi scrive in maniera professionale   deve possedere un’ottima conoscenza della lingua, approfondire e tenere sempre vive le strutture linguistiche, le sue figure e  le proprietà. Deve anche disporre di varietà di linguaggio, metodo, esercizio.
    Volontà di sperimentare, perfezionarsi, accorgersi dell’inesattezza, dell’imprecisione e ricominciare da capo ogni singola volta in cui sia necessario.- Dedizione.
    Un cantante lirico esercita la voce dalle due alle tre ore al giorno, deve allenare la respirazione e i muscoli addominali e poi passa allo studio teorico che non comprende solo la partitura dell’opera o dei pezzi che dovrà eseguire nella prossima esibizione.
    No, riguarda anche il confronto tecnico con insegnanti, colleghi e – molto importante- l’ascolto di altri cantanti non solo in registrazione, ma anche dal vivo.Lo scrittore  sa che per mantenere salde le sue competenze deve dedicarsi alla scrittura con ogni propria fibra psicologica, mentale  e corporea sapendo rimanere, al contempo, in ascolto del mondo esterno.Dunque, chi ha maturato un’esperienza e desidera condividerla o ha un messaggio da consegnare ai suoi simili, chi desidera semplicemente raccontare se stesso o il proprio immaginario, ma non ne possiede gli strumenti tecnici può farsi aiutare dal ghostwriter.

    È una persona che ha, alle spalle, un cammino di acquisizione della consapevolezza di sé, dei propri punti di forza e dei punti di debolezza. Qualcuno che lavora con costanza per tenere vivo il confronto con se stesso e con gli altri, per mantenere l’equilibrio interiore e cognitivo necessari a scrivere con la “voce” del committente – autore senza che ciò comporti un’alterazione del proprio sé  e senza che quest’ultimo  entri a gamba tesa nel testo che verrà pubblicato da altri.

    Il ghost è anche un  contemporaneo del mondo in cui vive.
    Per questo motivo segue gli accadimenti e la storia che si svolgono intorno a sé, ma, soprattutto, conosce i processi culturali attuali e si cala nel loro mood per comprenderlo.

Tutto questo è il ghostwriter  che ha seriamente raccolto l’invito della scrittura a seguirla sui percorsi di chi non può o non vuole scrivere attivamente i propri testi.

Cos’è il ghostwriting per me

Dal mio punto di vista, il ghostwriting è un percorso all’interno di una realtà creativa o intellettuale diversa dalla mia.

Applico il mio metodo per

  • ascoltare in modo profondo colui che diventerà l’autore del testo.Ascoltarlo, per me, significa comprendere non solo il messaggio che vuol trasmettere, ma anche il modo in cui formula i suoi pensieri, come articola i passaggi logici del suo fraseggio, quali sono le parole con cui si identifica e quali quelle più ricorrenti, i suoi modi di dire.Il mio esser stata  mezzosoprano concertista mi ha allenata all’ascolto delle voci altrui, a riconoscere il tipo di voce, di attacco del suono. Se e quanto quest’ultimo sia rotondo, vibrante e morbido, come vengono modulati i toni.Ma l’osservazione riguarda anche l’aspetto gestuale.
    Sia la mimica facciale che il modo di gesticolare con le mani – così come l’assenza di quest’ultimo – sono essenziale.Tutto ciò che risulta dall’ascolto mentale, vocale e gestuale, va posto in relazione agli argomenti che il committente-autore affronta e le sue parole.

    Sai perché l’attenzione a questi fattori è così importante per me?
    Perché costituiscono elementi identitari e mi restituiscono le impronte che rendono unica e irripetibile la persona che ho di fronte.

    E percepire quelle impronte è fondamentale per affrontare la scrittura dei suoi argomenti con la sua “voce”, vale a dire il suo modo di esprimere se stesso al mondo e nel mondo..

    Certo, nello scrivere non posso totalmente annullare me stessa: sarebbe impossibile.
    Ma, avendo individuato la “voce” dell’autore, mi sarà possibile scrivere nel modo che maggiormente rispecchia le sue modalità di comunicazione.

    Perché, in quale testo, l’autore deve ritrovare se stesso.
    E non solo lui: anche i suoi lettori

  • comprendere la visione del committente.Ognuno di noi scrive per trasmettere un’idea, una teoria, un concetto, una storia, un metodo, un progetto.Anche la persona che mi affida la scrittura di un testo vuole comunicare un messaggio strutturato che proietta all’esterno il suo modo di vedere un certo tema.Si tratta della sua visione e, anche se posso condividerne il pensiero di fondo, non la conosco.
    La devo ascoltare con attenzione  per assumerla interiormente: solo così posso scriverne.
  • pensare al testo partendo dalla sua base, ovvero la struttura.Un volta compreso il progetto e avendo ben chiaro il registro da utilizzare per la sua trasposizione scritta, passo allo studio delle fonti.
    È la fase necessaria e precedente quella della strutturazione del testo, cioè quella deputata a costruire l’ordine per il suo sviluppo logico e argomentativo.C’è anche un altro momento del ghostwriting che mi piace molto vivere perché ne esco arricchita: le sessioni di confronto con l’autore.
    Discutere del progetto generale, del taglio che dovrà assumere, scegliere i riferimenti, l’articolazione, il mood…sono momenti in cui le diverse sensibilità e la differente declinazione della creatività si incontrano in un terreno comune: il testo da scrivere e che, di giorno in giorno, cresce e si evolve.

Quella del ghostwriting è un’esperienza umana e professionale davvero unica!

Se vuoi approfondire, consulta questa pagina. E se desideri o hai bisogno di scrivere un testo, ma non ne hai il tempo o gli strumenti, contattami.
Sarò felice di essere il tuo ghostwriter!

katia

Mi chiamo Katia Bovani e sono un editor, ghostwriter e writing trainer, aiuto le tue parole a diventare i tuoi testi. Quello per la lettura e la scrittura è un amore nato prima dell’età scolare per emulazione, diventato potente nella gioventù quando si è arricchito degli aspetti etimologico-linguistici e ora, nella maturità, è irrinunciabile.

Il file functions.php del child theme è stato caricato correttamente.