Gioia e dolore.
Questi sono i sentimenti che, di solito, vedo manifestare dagli autori nel momento in cui intendono dar mandato a un’agenzia letteraria.
E ciò accade perché, a livello diffuso, non è ben chiaro né cosa sia una sinossi, né come si scriva, ma, ma soprattutto, cosa non sia.
Partiamo da qui
Cosa NON È una sinossi
Poche, ma importanti cose.
La sinossi NON È:
- il testo da destinare alla quarta di copertina. Quest’ultima gioca un importante ruolo strategico nell’ottica della vendita del libro poiché, assieme alla parte grafica di cui si compone la copertina (visual e titolo), deve poter affascinare il potenziale acquirente e persuaderlo a comperare il libro.
Se decidi di incuriosire il pubblico offrendo informazioni sulla trama o il contenuto (se si tratta di saggistica) del testo, inizia con un incipit seducente, e inserisci qualche frase mirata ad “agganciare” il lettore.
Creare una sorta di “sospeso” o di mistero aiuta la propensione all’acquisto.
Lo stesso se, al posto delle informazioni sulla trama, l’autore sceglie di inserire alcune sue note biografiche.
La quarta di copertina non è il luogo del curriculum vitae, bensì di segnalazioni relative al proprio percorso (accademico professionale che sia) assieme a qualche piccola curiosità che renda appetibile l’idea di saperne di più comperando il libro.
Somiglianza della quarta con la sinossi = zero. - un articolo in cui promuovere il tuo libro quindi…niente autocelebrazioni.
- il comunicato stampa con cui un ufficio pubblicizza il libro nei confronti di tutti i propri contatti
Bene, ora vediamo di cosa si tratta.
Cos’é la sinossi e come va scritta?
Innanzitutto va chiarito che la sinossi è un testo destinato a chi, dell’editoria, ha fatto la sua professione: agenzia letteraria, editore e i relativi uffici stampa (ove presenti).
Il suo scopo è quello non solo di rendere edotto il destinatario circa il contenuto del tuo libro, ma anche di mostrare le ragioni per cui vale la pena leggere il libro.
Comincia col porti due domande.
La prima: “Cos’è a rendere accattivante il mio libro?”
La seconda: “Perché un editore dovrebbe scommettere su me e il mio libro?”
Entrambi gli interrogativi sono funzionali a portare il tuo punto di osservazione dell’opera al di fuori di essa per guardarla (quanto più è possibile) in modo oggettivo.
Si tratta di mettere a tacere il tuo ego e portarti su un sentiero di valutazione scevra dal tuo grande amore per ciò che hai creato.
Certo, come dice il proverbio, “ogni scarrafone è bell’a mamma soja”.
E poiché i proverbi contengono il precipitato di decenni (se non centinaia di anni) di posture esperienziali ed etnico-culturali, è ben vero che siamo chiamati ad amare visceralmente e a oltranza le nostre creature anche a dispetto di eventuali loro limiti o imperfezioni.
Ma non quando si tratta di valutare il proprio libro in vista della sua presentazione al mondo.
In quel momento dobbiamo svestirci del mantello di autori e immergerci nel testo per osservarlo nella sua totale nudità.
Una volta conclusa e uscito da questa esplorazione immersiva, sei pronto per progettare la tua sinossi.
La sinossi del romanzo
Mettiti nei panni di un editore che, tramite la sinossi, deve valutare se compiere oppure negare un’apertura di credito al tuo romanzo e chiediti cosa quella sinossi dovrebbe comunicarti, cosa “metterti su un piatto d’argento”.
Sostanzialmente, due elementi. Vediamoli tenendo conto che ci troviamo nell’ambito della scrittura creativa
- lo sviluppo narrativo del romanzo. Cos’è e come si costruisce
Come abbiamo detto in precedenza, la sinossi non è un testo finalizzato al marketing e, quindi, bisogna rifuggire dalla tentazione di lasciare in sospeso qualche elemento – il finale prima di tutto – per creare suspense.L’editore non ha alcun bisogno di suspense: deve valutare se investire le proprie risorse economico-aziendali nel tuo progetto.
E, quindi, necessita di tutte le coordinate utili allo scopo.Quali sono le coordinate? Queste:
- esponi l’intero arco narrativo lungo il quale si sviluppa e si snoda la tua storia e, quindi, come inizia, come cambia e come finisce.
- parti dal protagonista del romanzo: chi è, come si pone all’inizio della storia, quali movimenti interiori lo animano.
E poi, cos’è che cambia nella storia, quale accadimento altera lo stato iniziale? Come si pone il protagonista dinanzi alla nuova situazione? Quali sono le sue motivazioni ad agire? - metti in evidenza come avanza la storia, attraverso quali accadimenti,
Rendi chiaro il conflitto, mostra il protagonista nel conflitto.
Evidenzia i plot.
E, infine, offri la risoluzione del conflitto: come si verifica, chi lo agevola, come si pone il protagonista in questa fase cruciale.
Tieni presente che la lunghezza consigliabile per una sinossi è quella compresa tra 2000 e 2500 battute (spazi inclusi).
Se ne desume che per mostrare l’intero arco narrativo del tuo romanzo, dovrai scegliere gli elementi “utili”.
E, per “utili” intendo tutti quegli elementi che contribuiscono a evidenziare l’arco di trasformazione della storia.
Se poni mente non solo al tuo romanzo, ma anche ogni altro romanzo che hai letto, la storia ha uno sviluppo che si può definire “causale” cioè ogni accadimento è legato al successivo in base alla relazione “causa- effetto” che si esprime con la locuzione “se questo allora quello”.
Il rapporto causale assume un valore determinante nella stesura di una sinossi perché è il criterio con cui puoi articolare lo sviluppo che muove dallo status iniziale a quello finale passando per il conflitto nella maniera più
– proficua dal punto di vista logico
– aderente alla storia
– intuitiva
– comprensibilePerché questo programma si traduca nella tua sinossi è bene che, tra tutte le eventuali sottotrame, tra le varie scene e i diversi personaggi che si svolgono intorno alla storia e al protagonista tu scelga soltanto quelli rilevanti per dare corpo allo sviluppo narrativo.
La cernita avviene rispondendoti a questa domanda “Quali scene, quali personaggi, quali sottotrame contribuiscono causalmente all’arco di trasformazione della storia”.Durante i miei training sono solita ripetere che, sì, la creatività conta molto, ma nella scrittura creativa arriva sempre il momento in cui la stella polare di un romanziere o di un novellista dev’essere la logica argomentativa.Beh, la stesura della sinossi è uno di quei momenti.
2. Cromatismo della storia
Se c’è qualcosa che, nell’esporre l’intero arco narrativo della storia va evitata, quella è la cronologia.
La sinossi non è il resoconto, cronologicamente ordinato, dei fatti narrati.
Quindi, bando alle sequenze “prima…poi…e allora…”: uccidono il romanzo ancor prima di leggerlo.
Come evitare che questo rischio si concretizzi?
In un modo molto semplice
Ogni evento, guardato nella sua complessità, è composto da elementi di fatto (gli accadimenti in sé) e dagli aspetti emotivi delle persone che lo hanno vissuto.
Ciò vale anche nella scrittura creativa.
L’emozione è ciò che dà colore, fa da fondale, crea movimento, offre prospettiva e tridimensionalità, motiva e guida i personaggi di un romanzo, di una novella o di quell’aspetto dello storytelling destinata a sintonizzare il contenuto sulle frequenze dei destinatari.
Affinché non si riduca a una mera elencazione dei fatti di cui la narrazione si compone, la tua sinossi deve comunicare gli stati emotivi del protagonista e dei comprimari che vivono l’arco di trasformazione della storia con particolare riguardo alle
- motivazioni che stanno alla base dei loro comportamenti
- reazioni agli eventi e ai comportamenti altrui.
Un esempio.
Cronologia dei fatti: “Anna passa a prendere Laura per andare al lago. Laura accompagna Anna e insieme fanno il bagno e, per Laura, questa è la prima volta”.
Sinossi: “Anna bussa alla porta di Laura: finalmente possono trascorrere un pomeriggio assieme, al lago. Una volta arrivate, Anna si sveste e si tuffa con entusiasmo, mentre Laura si avvicina all’acqua con curiosità mista a timore: è il suo primo bagno in un lago.”
Del resto, senza emozioni cosa siamo?
La sinossi del saggio
Il saggio è un testo in cui l’autore afferma il proprio punto di vista su un accadimento o una serie di accadimenti (esempio: saggio politico), la propria interpretazione, idea su un periodo storico o un personaggio storico (saggio storico) oppure su un argomento letterario, filosofico, giuridico.
Oppure ancora, su un argomento scientifico propugnando le proprie idee in un determinato settore o mostrando al mondo le proprie scoperte.
Com’è evidente, in questo tipo di testo l’autore si pone esattamente al centro dell’opera. E con lui tutto il suo carico di studio, ricerca ed esperienza.
La stesura della sinossi segue le regola di scrittura del saggio, vale a dire della scrittura argomentativa.
Pertanto, volendo proporre il tuo saggio a un’agenzia letteraria o a un editore è consigliabile strutturare la sinossi seguendo alcuni, precisi step:
- circoscrivi il tema di indagine: individua subito l’argomento che è stato oggetto del tuo studio e sul quale hai svolto ricerca.
- esponi la tua tesi e sottolineane il punto di originalità
- tratta gli argomenti a sostegno: enuclea le prove a favore del tuo pensiero e quindi, cita i documenti, le analisi, i risultati delle tue ricerche, dati statistici, fonti autorevoli, testi in lingua originale, foto e video la cui autenticità sia attestata.
- delinea gli argomenti contrari ove presenti. L’imperativo è: sii intellettualmente onesto.
L’onestà intellettuale è il fondamento di ogni attività scientifica e, al contempo, il comportamento basilare per la costruzione della propria autorevolezza.
Sottacere aspetti importanti del c.d. “argomenti contra”, fare appello a qualunque altra tecnica espositiva da cui consegua una deminutio scientifica dell’“avversario” comporta un’unica conseguenza: non trovare posto né e sedere né in piedi nel consesso dei credibili.
Peraltro, tieni presente che la comunità dei destinatari è la stessa cui appartieni tu ed è normale attendersi critiche. Quello a cui non devi andare incontro è la scomunica dalla comunità. - dimostra l’inconcludenza degli argomenti contrari rispetto alla validità e/o efficacia della tua tesi: laddove la tua tesi resista scientificamente alle tesi contrarie, allora la sua fondatezza è comprovata e, con essa, il suo punto di originalità.
Esplicita bene questo passaggio che è cruciale nella valutazione di un editore.
La sinossi del testo compilativo
Dopo una ricerca delle fonti e una ricerca bibliografica approfondite su un tema, dopo aver analizzato quelle fonti e quella bibliografia hai scritto un testo compiendo la summa di quell’argomento?
In questo caso è utile costruire una sinossi dalla quale emergano:
- l’argomento, il focus del tuo studio
- lo stato dell’arte antecedente al tuo lavoro ed eventuali deficit dello stesso.
- l’indicazione sintetica delle fonti e della bibliografia raccolte ed, eventualmente, collazionate
- il tuo metodo compilativo e il suo punto di originalità
A prescindere dal tipo di testo tu abbia scritto, quando avrai terminato di redigere la sinossi, riproponiti la domanda iniziale: “Perché un editore dovrebbe scommettere su me e il mio libro?”
Se la tua sinossi ti offre una risposta adeguata, allora hai fatto centro.
Ma se la risposta non ti convincesse oppure preferissi non scriverla personalmente, contattami: sarò felice di farlo al posto tuo!