Oggi, tutto parte dal post pubblicato da Enzo Passaro (link nel primo commento) e dal commento di Marcello Gesmundo.
Enzo pone questa cruciale domanda: “𝘌 𝘷𝘰𝘪, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘷𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘢𝘳𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘰𝘭𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘐𝘈? 𝘘𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘦𝘵𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘦𝘵𝘪𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘶𝘵𝘶𝘳𝘰?”.
All’interno di una risposta ben articolata e argomentata, Marcello esprime un timore e lo raccoglie in questo passaggio molto, molto significativo: “𝘊’𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢𝘵𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘶𝘵𝘪𝘭𝘪𝘻𝘻𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘐𝘈 𝘱𝘦𝘳 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘪: 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘨𝘪𝘢̀ 𝘣𝘢𝘴𝘴𝘦 𝘤𝘢𝘱𝘢𝘤𝘪𝘵𝘢̀ 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘪, 𝘯𝘰𝘯𝘤𝘩𝘦́ 𝘶𝘯𝘢 𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘢 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘢𝘱𝘢𝘤𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘥𝘦𝘨𝘶𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘪𝘯𝘦, 𝘶𝘨𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪”.
“Eh!” ho pensato “dici nulla, Marcello”
Infatti, sono due i temi che Marcello ha posto sul piatto, ed entrambi collegate all’AI:
Progressivo impoverimento della capacità di comunicare
Omologazione totale della comunicazione umana a quella della macchina
Roba pesante su cui meditare!
L’interrogativo che mi ponevo era: posto che l’AI è una realtà ineludibile, come arginare i rischi paventati da Marcello?
Ho approcciato una riflessione. Parliamone insieme.
Forma mentis
Tutto parte da qui. Per quanto riguarda gli adulti, le Istituzioni che si occupano del fenomeno AI e quelle che presiedono al governo di Paese nonché l’intero sistema scolastico di quest’ultimo, sono sempre più chiamati alla divulgazione del mondo relativo all’AI.
Essa impone un cambio di passo per il nostro immediato futuro e, in tempi di inclusione sbandierata anche nelle ricette della torta pasqualina, nessuno può rimanere indietro. Il primo passo spetta alla Scienza che deve uscire dai luoghi a lei deputati. In Italia abbiamo esempi virtuosi che vanno moltiplicati senza sosta.
Mi riferisco agli AI Talks organizzati dall’università di Trieste (https://portale.units.it/it/eventi/ai-talks-divulgazione-scientifica-sullintelligenza-artificiale) e alla Città della Scienza organizzata dal Polo scientifico di Bagnoli (http://www.cittadellascienza.it/chi-siamo/).
Si tratta di due tra le molte iniziative che stanno prendendo piede in Italia per avvicinare la collettività alle tecnologie attuali e del futuro. E, se nella tua città non ve ne sono, fatti parte attiva nel sollecitare le istituzioni del tuo Comune o le Associazioni culturali affinché creino momenti e opportunità di conoscenza nell’ambito AI a favore della tua, specifica collettività. Non sottovalutare il tuo ruolo di cittadino nel processo di implementazione cognitiva tua e della tua comunità.
La concretezza della scrittura
E, oltre alla forma mentis, occorrono gli strumenti concreti da portare nella scrittura dei testi con l’aiuto dell’AI. Vediamone alcuni
Automatizzare solo la struttura
L’AI è efficace nel brainstorming, nell’organizzare le idee e strutturarle, ma l’autore deve mantenere il controllo sui contenuti più creativi e riflessivi.
Per farlo, eccoti due suggerimenti.
Outline Guidato dall’IA
Usa l’AI per generare una bozza di schema del testo, in modo da ottenere un punto di partenza per la struttura. Per esempio, l’IAI può suggerirti titoli e ripartizione del testo in sezioni, ma, come autore, soltanto puoi decidere quali sezioni esplorare in profondità e quali eliminare o modificare. Questo perché soltanto tu sai quali siano gli argomenti più e/o meno funzionali al tema di cui intendi trattare.
Applicazione pratica
Lascia che l’IA proponga una struttura di base per un articolo, un post e qualunque altro tipo di testo tu voglia scrivere e, successivamente, personalizza e modifica i punti in base alla tua visione e alle tue idee.
Generazione soli i testi di supporto, ma non gli argomenti principali
Con l’IA puoi generare quei testi di supporto che richiedono una minore creatività, come, ad esempio, la descrizione del contesto storico o un sommario di fatti e ricerche pertinenti e già conosciuti.
Ma l’intuizione, la riflessione, la capacità di connessione di idee inedite resta compito del pensiero umano.
Quindi, lascia che l’IA riempia le lacune informative, ma non permetterle di prendere il controllo della parte creativa ed emotiva della scrittura.
Enzo pone questa cruciale domanda: “𝘌 𝘷𝘰𝘪, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘷𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘢𝘳𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘰𝘭𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘐𝘈? 𝘘𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘦𝘵𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘦𝘵𝘪𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘶𝘵𝘶𝘳𝘰?”.
All’interno di una risposta ben articolata e argomentata, Marcello esprime un timore e lo raccoglie in questo passaggio molto, molto significativo: “𝘊’𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢𝘵𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘶𝘵𝘪𝘭𝘪𝘻𝘻𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘐𝘈 𝘱𝘦𝘳 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘪: 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘨𝘪𝘢̀ 𝘣𝘢𝘴𝘴𝘦 𝘤𝘢𝘱𝘢𝘤𝘪𝘵𝘢̀ 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘪, 𝘯𝘰𝘯𝘤𝘩𝘦́ 𝘶𝘯𝘢 𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘢 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘢𝘱𝘢𝘤𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘥𝘦𝘨𝘶𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘪𝘯𝘦, 𝘶𝘨𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪”.
“Eh!” ho pensato “dici nulla, Marcello”
Infatti, sono due i temi che Marcello ha posto sul piatto, ed entrambi collegate all’AI:
Progressivo impoverimento della capacità di comunicare
Omologazione totale della comunicazione umana a quella della macchina
Roba pesante su cui meditare!
L’interrogativo che mi ponevo era: posto che l’AI è una realtà ineludibile, come arginare i rischi paventati da Marcello?
Ho approcciato una riflessione. Parliamone insieme.
Forma mentis
Tutto parte da qui. Per quanto riguarda gli adulti, le Istituzioni che si occupano del fenomeno AI e quelle che presiedono al governo di Paese nonché l’intero sistema scolastico di quest’ultimo, sono sempre più chiamati alla divulgazione del mondo relativo all’AI.
Essa impone un cambio di passo per il nostro immediato futuro e, in tempi di inclusione sbandierata anche nelle ricette della torta pasqualina, nessuno può rimanere indietro. Il primo passo spetta alla Scienza che deve uscire dai luoghi a lei deputati. In Italia abbiamo esempi virtuosi che vanno moltiplicati senza sosta.
Mi riferisco agli AI Talks organizzati dall’università di Trieste (https://portale.units.it/it/eventi/ai-talks-divulgazione-scientifica-sullintelligenza-artificiale) e alla Città della Scienza organizzata dal Polo scientifico di Bagnoli (http://www.cittadellascienza.it/chi-siamo/).
Si tratta di due tra le molte iniziative che stanno prendendo piede in Italia per avvicinare la collettività alle tecnologie attuali e del futuro. E, se nella tua città non ve ne sono, fatti parte attiva nel sollecitare le istituzioni del tuo Comune o le Associazioni culturali affinché creino momenti e opportunità di conoscenza nell’ambito AI a favore della tua, specifica collettività. Non sottovalutare il tuo ruolo di cittadino nel processo di implementazione cognitiva tua e della tua comunità.
La concretezza della scrittura
E, oltre alla forma mentis, occorrono gli strumenti concreti da portare nella scrittura dei testi con l’aiuto dell’AI. Vediamone alcuni
Automatizzare solo la struttura
L’AI è efficace nel brainstorming, nell’organizzare le idee e strutturarle, ma l’autore deve mantenere il controllo sui contenuti più creativi e riflessivi.
Per farlo, eccoti due suggerimenti.
Outline Guidato dall’IA
Usa l’AI per generare una bozza di schema del testo, in modo da ottenere un punto di partenza per la struttura. Per esempio, l’IAI può suggerirti titoli e ripartizione del testo in sezioni, ma, come autore, soltanto puoi decidere quali sezioni esplorare in profondità e quali eliminare o modificare. Questo perché soltanto tu sai quali siano gli argomenti più e/o meno funzionali al tema di cui intendi trattare.
Applicazione pratica
Lascia che l’IA proponga una struttura di base per un articolo, un post e qualunque altro tipo di testo tu voglia scrivere e, successivamente, personalizza e modifica i punti in base alla tua visione e alle tue idee.
Generazione soli i testi di supporto, ma non gli argomenti principali
Con l’IA puoi generare quei testi di supporto che richiedono una minore creatività, come, ad esempio, la descrizione del contesto storico o un sommario di fatti e ricerche pertinenti e già conosciuti.
Ma l’intuizione, la riflessione, la capacità di connessione di idee inedite resta compito del pensiero umano.
Quindi, lascia che l’IA riempia le lacune informative, ma non permetterle di prendere il controllo della parte creativa ed emotiva della scrittura.