Katia Bovani

Chi è un editor e cosa fa. Differenze col correttore di bozze e il copywriter

5 consigli di scrittura

Chi è un editor e cosa fa

Inizio a parlarti di me e della mia professione con questa domanda.

Sai perché? Perché ogni volta in cui dichiaro di essere un editor, la persona che ho davanti mi chiede subito” Ah bello…cioè? Chi è un editor ?”

Di solito, rispondo così: l’editor è il primo professionista della scrittura a leggere un testo prima che venga proposto al pubblico. Il suo compito è quello di esaminare l’opera per intero facendo particolare attenzione a una serie di fattori.

Quelli essenziali per un buon editing sono:

  • struttura del testo: cos’hanno in comune un saggio sull’economia dell’Eurozona, un manuale di bricolage, un romanzo rosa e un post?
    Il fatto di essere, tutti, testi “strutturati”, ovvero i loro contenuti non possono svilupparsi a casaccio, bensì secondo  un preciso ordine logico – consequenziale  nel caso del saggio e del manuale ( e, per certi versi, del post) oppure storico-narrativo nel caso del romanzo  ( e, per altri versi, del post).
    Compito dell’editor è verificare se il testo è stato strutturato o meno, come sia stato strutturato nonché la tenuta di quella struttura.
    Qualora quest’ultima sia assente, deficitaria o incompleta, l’editor suggerisce all’autore gli interventi da compiere.
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  • congruenza e coerenza interne. Queste due parole sono considerate, spesso, sinonimi. Invece non lo sono.
    Per “coerente” si intende tutto ciò che  ( oppure “chi” ) è aderente a  una linea di pensiero o a una condotta che è stata  dichiarata o pensata a priori.
    “Congruente” è ciò che viene espresso (o chi si comporta) in maniera corrispondente alla scala valoriale che l’autore (o il soggetto agente) è consapevole di possedere al proprio interno.
    L’editor valuta se il testo presenti punti di incoerenza o incongruenza. Cosa intende con questi ultimi due termini?Te lo spiego con un paio di esempi.Se hai speso la tua vita intellettuale sotto la bandiera del convinto europeismo e stai scrivendo un saggio per trattare questo argomento, non puoi inserire un passo in cui proclami i valori del sovranismo.
    Incorreresti in una (grave) incongruenza dal momento che i due orientamenti -europeismo e sovranismo- sono contrapposti e porli sullo stesso piolo della tua scala valoriale è un’azione incongruente.
    Se nell’introduzione di un manuale di diritto penale affermi di essere ateo, nel trattare del reato di bestemmia dovrai far attenzione a non inserire tue valutazioni sulla intrinseca giustezza tout court di quella norma altrimenti cadresti nella incoerenza tra questa affermazione e la tua dichiarazione di ateismo; se proprio vuoi inserire una tuo giudizio etico, ti limiterai a sostenere che il precetto in questione è “giusto” perché volto alla tutela del sentimento religioso di coloro che credono nell’esistenza di Dio.
  • punti di caduta narrativa: se hai presentato il personaggio principale del tuo romanzo come una persona schiva al limite del solitario, non puoi improvvisamente (e, aggiungerei, da sobrio!) porlo al centro di una pista da ballo e farlo dimenare al suono dei Village People!
  • semantica del testo: La parola è un segno e, in quanto tale, è l’espressione di un contenuto. È l’unione di una forma, ovvero la sua parte grafica, con una sostanza, vale a dire il concetto che quella forma esprime.
    Ogni parola ha un suo significato e, conseguentemente, un insieme di parole ha il proprio significato che è diverso, ma composto dal significato di ogni singola parola che lo forma.
    Lo studio di entrambi gli aspetti prende il nome di “semantica”.
    Ti stai domandando “perché” la semantica sia importante nell’editing di un testo?
    La risposta è semplice: si tratta di uno strumento che consente all’editor di
    – comprendere la soundtrack della tua modalità espressiva che, a sua volta, è figlia dell’unione tra la tua matrice culturale con l’apprendimento successivo e l’azione dell’ambiente esterno su di te
    – “entrare” nei tuoi meccanismi verbali scritti, nella scelta delle tue parole.
  • pragmatica del testo. Se dico che l’uso del linguaggio è un particolare tipo di azione, sei d’accordo? Immagino di sì. Del resto, quando parli agisci e quando scrivi agisci.
    Ma c’è di più.
    Quando parli con qualcuno intendi dirgli qualcosa e, a questo scopo, usi le parole che appartengono al tuo modo di parlare, ma le adatti al contesto in cui ti trovi: se parli con tuo fratello davanti a un caffè utilizzi un linguaggio diverso da quello che adoperi in classe di fronte ai tuoi studenti e diverso ancora da quello che usi quando sei a lezione di salsa.
    Ecco, la pragmatica studia la lingua come azione di colui/ colei che parla/ scrive esaminando ciò che il parlante intende dire nel contesto in cui si trova e in relazione a chi lo ascolta/legge.
    Anche questo è uno strumento molto importante per un editor che ne conosce i meccanismi e il funzionamento perché permette di entrare negli interstizi del tuo vocabolario espressivo tenendo presente il contesto in cui il tuo testo si cala e il pubblico a cui è destinato.
    Riesci a immaginare quanto tutto questo sia affascinante per un editor e importante per l’editing di un testo?
  • tono di voce. È il tono con cui ti rivolgi al tuo lettore e gli narri una storia e dipende dal punto di vista con cui hai deciso di scrivere il racconto (e su questo torneremo in un articolo specifico), dal genere narrativo in cui hai scelto di misurarti e dallo stile narrativo di cui parleremo tra poco.
  • ritmo narrativo. È la velocità di scorrimento delle sequenze temporali in cui si articola un racconto o un romanzo. Quella relativa all’esame e, se del caso, la revisione del ritmo narrativo è una fase delicata e importante perché si tratta di trovare e imprimere alla narrazione un andamento che non dev’essere corretto in se e per sé, ma – come si dice – “tailor made” per la storia.
  • stile narrativo. Non posso dirti “lo stile è…” perché questo elemento è la risultante di una serie di fattori: lo avrai intuito quando abbiamo affrontato il “tono narrativo”.
    Lo “stile” è il risultato delle scelte che l’autore ha compiuto circa il “tono di voce” assumere, il tipo di lessico, la modalità di costruzione sintattica, il punto ( i punti di vista) da preferire ,quali dispositivi linguistici adottare e quali tralasciare.
    Si può dire che lo stile è paragonabile all’impronta digitale dell’autore, ma l’elevato grado di soggettività – e, quindi, di relatività- di questo elemento non impedisce all’editor di valutarlo.
    Al contrario.
    Rintracciare il mood dell’autore è essenziale perché il contributo dell’editor sta proprio nell’individuare le modalità per “dare corpo” a uno stile flebile, farlo esprimere nella sua tridimensionalità emotiva oppure “timonare” uno stile troppo invadente.Ecco, tutto questo è una parte dei compiti dell’editor. Diciamo che sono le fasi essenziali di un servizio di editing.
    Ma ogni libro è un mondo a sé perché ogni essere umano vocato alla scrittura è un mondo a sé. Per questo motivo, ogni editing è diverso dall’altro ed è con questa consapevolezza che il buon professionista si approccia alla revisione di un testo: sa che deve aprire la sua grande borsa dei “ferri del mestiere” e calibrarne la scelta caso per caso.

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Editor, correttore di bozze  e copywriter: differenze ne abbiamo?

Altroché!

Anche se, a volte, sono utilizzate in modo non del tutto appropriato, sappi che queste diciture indicano professionalità completamente diverse tra loro perché l’editor, il correttore di bozze e il copy writer declinano la loro passione per la scrittura in maniera diversa tra loro.

Dell’editor si è detto. Adesso vediamo gli altri due .

Come indica il suo nome, il correttore di bozze interviene sulla bozza di un testo destinato alla pubblicazione. Il suo compito è quello di  eliminare errori di battitura, ortografia e, quindi, i refusi in genere. Non si occupa di errori grammaticali o sintattici.

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Il buon correttore di bozze

  • possiede un’importante conoscenza dell’ortografia
  • un’altrettanto solida competenza in merito alle norme editoriali
  • è una persona capace di distinguere quando il refuso è veramente tale oppure non sia una matrice stilistica dell’autore. Ciò presuppone il saper leggere in modo profondo
  • fa della scrupolosità e della pazienza il proprio mantra.

Il copywriter è un creativo nelle e con le parole.

Le maneggia con competenza, destrezza  e fantasia per creare testi persuasivi in ambito pubblicitario: è altamente probabile che ci sia l’ottimo lavoro di un copywriter dietro alla tua decisione di comprare l’ultimo paio di scarpe o di aderire con il tuo click a quella determinata campagna umanitaria.

Competenza linguistica, conoscenza del marketing e creatività sono gli attrezzi di cui il copy si serve.

Ma non confondere la creatività con l’arte.

Nel suo famoso libro “It’s not how good you are, it’s how good you want to be”, il famoso creativo Paul Arden liquida così la questione: “ The most popular conception of creativity is that it’s something to do with arts. Nonsense.”

Come dire…sintetico, chiaro, esaustivo.[/vc_column_text][image_with_animation image_url=”113″ animation=”Fade In” hover_animation=”none” alignment=”” border_radius=”none” box_shadow=”none” image_loading=”default” max_width=”100%” max_width_mobile=”default”][vc_column_text]

Mi presento a te

 Mi sono formata nella scrittura argomentativa (che amo) e nei suoi strumenti, ma anche la logica ha bisogno dell’immaginazione, di ispirazione e scenari immaginifici.

Per questa ragione, la scrittura creativa è l’altra mia grande passione.

Infatti sono editor, ghostwriter e wraiting trainer.

È bello e gratificante affondare la mente nelle scritture altrui, osservare i percorsi linguistici dell’autore, il suo modo di comporre e trattare la parola, la sua abilità nel restituire al mondo il frutto dei suoi studi, delle sue riflessioni e della sua fantasia.

È bello, gratificante, ma anche fonte di responsabilità.

Che sia un saggio o una raccolta di racconti, l’editing di un testo  significa sempre entrare nella vita di qualcuno, nella sua sfera intellettuale ed emotiva perché in quel testo l’autore ha trasfuso le sue conoscenze – compresi il tempo e le energie che gli sono costate -, le sue emozioni, i sogni, i rancori, le aspettative, i nodi irrisolti della sua esistenza.

Quando un autore si affida a un editor gli apre la porta del suo passato e del suo futuro.
Si tratta di un’apertura di credito alla quale rispondo con le tre parole a cui a, mia volta, mi sono affidata da sempre: ascolto, pensiero, visione.

Queste parole rappresentano il metodo.

Il perno del mio fare editing è l’ascolto: ascoltare l’autore mentre parla è fondamentale per comprendere la sua postura nel mondo che lo circonda, la ragione che lo muove verso la scrittura e ciò che si aspetta, da lei, in cambio.

Ma non è tutto qui. Il momento davvero importante, per me, coincide con l’ascolto della scrittura di quell’autore.
Lo so, ti stai chiedendo come si possa ascoltare un testo scritto. Si può.
Per farlo metto da parte la mia voce, la mia gestualità e leggo sentendo non la mia, ma la voce dell’autore.
È un iter durate il quale la capacità di immedesimazione gioca un ruolo determinante e per me inizia quando esamino l’estratto del testo per redigerne la relativa  scheda di valutazione tecnica.
Telefono spento, social chiusi e silenzio sono le condizioni che creo per ascoltare con chiarezza le parole dell’autore.

Il passo successivo è assumere la dimensione in cui quelle parole mi portano e farne un pensiero strutturato.

Infine la visione. Ogni autore ne possiede una: come ogni altro essere umano, anche l’autore ha formato la propria visione della vita e del mondo tramite l’esperienza e la riflessione. La si ritrova nel suo scritto, tra le sue parole e tra i “non detti”, i messaggi impliciti contenuti in quelle parole e nei silenzi abbozzati.
L’editor ha il compito di comprendere la visione dell’autore. Può non essere chiarissima a tutta prima e allora si impone un nuovo ascolto del testo o una rielaborazione del pensiero che dall’ascolto discende.
L’importante è avere contezza di quella visione prima di iniziare un editing perché sarà lei la stella polare durante lo svolgimento del lavoro.

Hai scritto un testo e vorresti conoscere le caratteristiche tecniche della tua scrittura? Contattami per richiedere una scheda di valutazione tecnica. Sarò felice di risponderti.

Se, invece, ne vuoi effettuare la revisione prima di proporlo a un editore contattami: sarà, per te, un’occasione di crescita nella scrittura[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row type=”in_container” full_screen_row_position=”middle” column_margin=”default” column_direction=”default” column_direction_tablet=”default” column_direction_phone=”default” scene_position=”center” text_color=”dark” text_align=”left” row_border_radius=”none” row_border_radius_applies=”bg” overlay_strength=”0.3″ gradient_direction=”left_to_right” shape_divider_position=”bottom” bg_image_animation=”none”][vc_column column_padding=”no-extra-padding” column_padding_tablet=”inherit” column_padding_phone=”inherit” column_padding_position=”all” column_element_spacing=”default” background_color_opacity=”1″ background_hover_color_opacity=”1″ column_shadow=”none” column_border_radius=”none” column_link_target=”_self” gradient_direction=”left_to_right” overlay_strength=”0.3″ width=”1/1″ tablet_width_inherit=”default” tablet_text_alignment=”default” phone_text_alignment=”default” bg_image_animation=”none” border_type=”simple” column_border_width=”none” column_border_style=”solid”][nectar_global_section id=”97″][/vc_column][/vc_row][vc_row type=”in_container” full_screen_row_position=”middle” column_margin=”default” column_direction=”default” column_direction_tablet=”default” column_direction_phone=”default” scene_position=”center” text_color=”dark” text_align=”left” row_border_radius=”none” row_border_radius_applies=”bg” overlay_strength=”0.3″ gradient_direction=”left_to_right” shape_divider_position=”bottom” bg_image_animation=”none”][vc_column column_padding=”no-extra-padding” column_padding_tablet=”inherit” column_padding_phone=”inherit” column_padding_position=”all” column_element_spacing=”default” background_color_opacity=”1″ background_hover_color_opacity=”1″ column_shadow=”none” column_border_radius=”none” column_link_target=”_self” gradient_direction=”left_to_right” overlay_strength=”0.3″ width=”1/1″ tablet_width_inherit=”default” tablet_text_alignment=”default” phone_text_alignment=”default” bg_image_animation=”none” border_type=”simple” column_border_width=”none” column_border_style=”solid”][nectar_global_section id=”104″][/vc_column][/vc_row]

katia

Mi chiamo Katia Bovani e sono un editor, ghostwriter e writing trainer, aiuto le tue parole a diventare i tuoi testi. Quello per la lettura e la scrittura è un amore nato prima dell’età scolare per emulazione, diventato potente nella gioventù quando si è arricchito degli aspetti etimologico-linguistici e ora, nella maturità, è irrinunciabile.

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